Realismi socialisti: grande pittura sovietica 1920-1970 è la più completa rassegna di questo movimento mai presentata fuori della Russia. La mostra, a Roma dall'11 ottobre 2011 all'8 gennaio 2012, segue lo sviluppo della pittura del Realismo socialista dalle ultime fasi della Guerra civile all'avvio della stagione brezhneviana, arrestandosi all'apertura degli anni settanta, data oltre la quale le tendenze dell'arte ufficiale sovietica seguiranno direzioni varie e incoerenti, tali da far tramontare definitivamente il dominio culturale delle correnti realiste-socialiste. L'esposizione è organizzata in sequenza cronologica attraverso le sette gallerie del Palazzo delle Esposizioni. All'interno di ogni galleria è presentata una molteplicità di questioni, di temi e di approcci formali all'arte di ciascun periodo. Mettendo in evidenza la grande varietà di soluzioni con cui gli artisti risposero alla sfida del Realismo socialista, non solo nello svolgersi del tempo ma anche nella simultaneità delle singole scansioni cronologiche, la mostra intende smentire, ribaltandolo, il mito del Realismo socialista come forma d'arte monolitica, riassumibile in una forma univoca.
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