Il Colosseo era un tripudio di colori rivestito di affreschi rossi e azzurri
La straordinaria scoperta è avvenuta nella galleria intermedia al terzo livello del Colosseo, a trenta metri d'altezza dal livello stradale. Il bianco dominava sulle facciate esterne scolpite nel travertino. Ma le strutture che si articolavano intorno all'arena - pareti, volte, pilastri tra gallerie, corridoi e scalinate - apparivano in technicolorRosso cinabro, azzurro, rosa, ocra, sfumature di verde. Nuance che compongono decorazioni con motivi vegetali, figure simboliche e iscrizioni. Un repertorio che sembra inneggiare al mondo gladiatorio, tra palmette, frecce, corone d'alloro e persino scene erotiche con falli. E i colori offrono un viaggio nella storia del monumento. Si parte dalle fasi di cantiere (72-80 d. C.) in piena epopea Flavia: "A questo periodo risalgono le iscrizioni in rosso dipinte direttamente sui blocchi di travertino: si tratta di indicazioni tecniche sulla provenienza del masso e sulla sua destinazione nella costruzione, che poi sono state rivestite di intonaco", racconta la restauratrice Sonia Lanzellotti. Il rosso sulle pareti lascia intuire una zoccolatura vermiglia alta fino a 1,60 metri: "Un brandello di affresco evidenzia tre colori, rosa, bianco e ocra a disegnare una cornice a fogliame", avverte il restauratore Alessandro Danesi. Le volte erano intonacate di bianco con affreschi policromi: "E' qui che abbiamo trovato tracce di azzurro: segno che sulla copertura la decorazione era assai elaborata e ricca", aggiunge Ida Simonelli che ha guidato i lavori.
La datazione oscilla tra II e III secolo. "I frammenti di intonaci dipinti diventano gli indizi strategici sulle fasi decorative del Colosseo perché l'anno zero del Colosseo è il 217 d. C. quando scoppiò il terribile incendio - racconta la Rea - Le pitture rifatte probabilmente riprendono il modello iniziale". All'epoca in cui il Colosseo era ancora in uso appartiene anche tutto un repertorio di motivi a figure rosse: palmette e corone, evocative dei trionfi gladiatori, e frecce, compresi due grossi peni con testicoli. Prossimo obiettivo, aprire la galleria al pubblico, come annuncia la Rea: "Per l'estate entrerà a far parte del circuito di visite organizzate per gruppi contingentati".
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