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Stenterello Florence Musuem Le Maschere classiche del Carnevale

da TuscanyAll 1 Febbraio 2013, 13:19 Florence Museum

Stenterello Florence Museum Le Maschere classiche del Carnevale 

 

Stenterello è la maschera tradizionale di Firenze. Conosciuto come l'unica maschera del Carnevale e del Teatro fiorentino, secondo le testimonianze di Pellegrino Artusi e Pirro Maria Gabrielli, fu anche l'ultima maschera della commedia dell'arte antica.

Stenterello fu ideato nel XVIII secolo dall'attore fiorentino Luigi Del Buono (1751-1832), creatore di brillanti commedie popolari, tra cui Ginevra degli Almieri sepolta viva in Firenze, La villana di Lamporecchio, Sempronio spaventato dagli spiriti, La bacchettona, Il padre giudice del figlio.

Del Buono era, proprio come il suo personaggio Stenterello, magro, sparuto, gracilissimo, come colui "che pare cresciuto a stento". Piccolo di statura, di carnagione giallastra, la fronte spaziosa e le ciglia arcuate, aveva una naturale predisposizione alla recitazione briosa e alla composizione di dialoghi comici sia in versi che in prosa.

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Di mestiere orologiaio, aveva la bottega in piazza del Duomo, vicino all'Arco de' Pecori (via de' Pecori). Ma la grande passione per il teatro lo portò ad entrare, a 25 anni, nella compagnia Giorgio Frilli e negli anni 1778-1779 diviene direttore degli Accademici Fiorentini al teatro Ognissanti. Nel 1782 sceglie definitivamente la carriera artistica vendendo la bottega d'orologiaio, e tre anni dopo entra nella compagnia di Pietro Andolfati, dove si specializza come caratterista. Fonda nel 1791 la propria compagnia, ed arriva all'apice del successo fondendo in una unica figura tutte le caratteristiche dei suoi personaggi. Una figura che il popolo chiamò scherzosamente Stenterello.

Gli Stenterelli successivi non furono sempre mingherlini e secchi, così come era lo stesso Del Buono. Ognuno lo impersonava secondo la propria persona e il proprio stile di recitazione. Il soprannome, di uso comune in Toscana, veniva dato a bambini e uomini "cresciuti con istento". Anzi, sembra che anche il Del Buono avesse fin da piccolo questo soprannome a causa del suo fisico stentato. Raffaello Landini - tra i più vicini al Del Buono - ricordando l'origine della maschera, raccontava che l'amico aveva preso l'idea del personaggio dai modi di fare e di essere di un mendicante, che stava sotto un tabernacolo di via della Scala. Per il linguaggio pareva essersi ispirato al garzone di un barbiere che parlava argutissimo.

 

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